giovedì 18 ottobre 2018

Piante Solari

Carissimi lettori,
Torno dopo un po' di tempo per continuare a parlarvi dell' Alchimia delle Piante, e di come queste siano influenzate dai Pianeti, assorbendone le qualità.
La Scuola Medica Astrologica è molto antica, e fondava i suoi princìpi dottrinali proprio sulla corrispondenza Piante/Pianeti, a loro volta legati strettamente ai quattro umori, dai quali dipende l'equilibrio della nostra salute.




Il Sole, pianeta maschile e caldo per eccellenza, e' un pianeta diurno, pertanto le piante corrispondenti dovranno essere raccolte di domenica - giornata dedicata al Sole - e a mezzogiorno.
Corrisponde al sistema circolatorio, dunque anche al cuore, organo centrale dell' organismo, da cui dipende la vita stessa; senza Sole, in effetti, non ci sarebbe Vita.
Come sostiene la medicina astrologica, e lo stesso Ficino, nel De Vita, ogni pianta agisce secondo due principi, per similitudine o antitesi. 
Le patologie legate ad una cattiva congiunzione del Sole sono: brufoli, scottature, eruzioni cutanee, occhio destro delle donne, occhio sinistro degli uomini, gonfiore, catarro, arrossamenti viso, palpitazioni del cuore, vista, problemi cardiaci e del sistema circolatorio. Il Sole, essendo caldo, brucia, dissolve, da tono, risolleva l' umore, discioglie.

Le Piante Solari sono: FRANGULA, ALBICOCCO, FRASSINO, ALLORO, MELISSA, PIMPINELLA (ovvero Anice), CARDAMOMO, CELIDONIA, RANUNCOLO, DITTAMO, ENULA, GENZIANA, IPERICO, LAVANDA, LIMONE, MIRRA, PEPE, ROSMARINO, ZAFFERANO, TIMO, TORMENTILLA, VITE.
Qui, in seguito, ne analizzeremo qualcuna, con relative proprieta'.





IPERICO: Pianta Solare per eccellenza, si raccoglie in occasione del Solstizio d' Estate, in particolar modo per la festa di San Giovanni. Celebre e' la preparazione dell' olio Rosso, utile in caso di ferite, scottature, contusioni, macchie della pelle, proprio per la sua natura solare, ma, in questo caso, agisce per antitesi.
Interiormente, invece, agisce per sintesi, ovvero per similitudine, giacche' e' un ottimo rimedio contro la depressione, l' ansia, alterazioni d' umore; ovviamente sotto prescrizione medica.










MELISSA: Ricca di mucillagini, stomachica, viene impiegata nella preparazione di vini e liquori digestivi. L' infuso viene utilizzato come tonico per la pelle e per la detergenza intima; molti non sanno che l' essenza di questa pianta e' stupefacente, giacche' rallenta le pulsazioni cardiache.













CELIDONIA: Antispasmodica, antinfiammatoria, analgesica, viene utilizzata contro eruzioni cutanee, nella fattispecie verruche, ma anche per contrastare gonfiori, come edemi e gotta.

















RANUNCOLO: Ha proprieta' analgesiche, astringenti e cicatrizzanti; viene utilizzata solo per uso esterno, poiche' l' anemonina in essa contenuta, non la rende edibile. Viene utilizzata sin dall' antichita' per curare l' Herpes Zoster, malattia tipica causata dal una cattiva congiunzione del Sole.












GENZIANA: Se ne utilizza esclusivamente la radice, raccolta in un periodo che va da Settembre a Novembre; non va  utilizzata fresca, ma dev' essere essiccata, fino a quando, spezzandola, non avra' il suo tipico colore giallo, segno del Sole. E' tonica e ricostituente, associata ad altre piante aiuta ad abbassare la febbre.












LAVANDA: Ha proprieta' antidepressive, antisettiche per la pelle, calma le persone colleriche, aiuta a sciogliere il catarro. L' infuso puo' essere utilizzato per compresse contro dolori articolari, ferite, eruzioni cutanee e brufoli.














ROSMARINO: E' una panacea contro molte affezioni, tra cui contusioni, slogature, emicranee, esaurimento emotivo e depressione, bruciature.
L' infuso e' un ottimo tonico contro la pelle grassa e i brufoli.















ZAFFERANO: Pianta preziosissima, se ne utilizzano i pistilli, la cui raccolta avviene in autunno. E' l' antidepressivo per eccellenza, il suo color rosso - oro permette l' assimilazione di tutte le qualita' solari, donandoci dunque buon umore e lo scioglimento dei pensieri cupi.













TIMO: Potente ricostituente, contrasta la stanchezza donando forza e vigore; dotato di proprieta' antisettiche, viene utilizzato per la cicatrizzazione di ferite e per disinfettare le piaghe.















VITE: Pianta di eccellenti proprieta', e' un ottimo aiuto contro le afflizioni del sistema circolatorio e dell' apparato cardiovascolare. Viene utilizzato in caso di gambe pesanti, vene varicose, edemi, infiammazioni delle arterie, problemi alla vista e insufficienza venosa.











Queste sono solo delle sintesi di tutte le proprieta'; occorre precisare che ciascuna pianta, se associata ad altre piante di altri pianeti benevoli al Sole, ne esaltano e potenziano le qualita' risolutive. Nel prossimo articolo, parleremo delle Piante Mercuriali.

Le immagini sono state prese dall' Erbario di Leonardo Fuchsius, 1543 d.C.

domenica 2 settembre 2018

Passiflora. Proprietà e impieghi

Amici! È da un po' che non vi parlo delle proprietà delle erbe e dei loro utilizzi...ho deciso di rimediare parlandovi della Passiflora Incarnata.
Contrariamente a quel che si pensi, il nome di questa pianta - da alcuni chiamata frutto della Passione - non indica proprietà afrodisiache, ma, piuttosto, la somiglianza degli apparati del fiore con alcuni strumenti della Passione di Cristo. Gli stimmi assomiglierebbero ai chiodi, la corolla alla corona di spine e così via. Difatti, il nome della pianta, ha un'etimologia ben precisa,
 Passio, sofferenza, flos fiore, 
Incarnata del colore della carne.Ma veniamo alle proprietà! 
Di questa pianta si utilizzano le parti aeree, ovvero fiori, foglie e steli, che si raccolgono a fine estate, quando le proprietà insite nella pianta sono all'apice, grazie allo stato vegetativo sviluppato.
È una pianta esotica, della quale esistono diverse tipologie, tuttavia si adatta anche ai nostri climi. Le parti aeree sono utilizzate in campo erboristico, ma i frutti della pianta sono delicati e gustosi.
La Passiflora ha proprietà Sedative, Spasmolitica,  soprattutto per le mucose bronchiali.
Il decotto, l'infuso e la tintura madre vengono somministrati in caso di nevrosi e stati ansiosi; se consumata con regolarità può eliminare i disturbi del sonno, come l'insonnia. 
È utile anche contro tachicardie e sintomi legati alla menopausa, come le vampate di calore. Attenzione però a non farne largo uso, poiché potrebbe esserci il risvolto della medaglia, e accusare mal di testa e abbassamenti repentini di pressione.

È un'erba che non potrà mancare nei vostri scaffali!


mercoledì 29 agosto 2018

Diario di una passeggiata di fine Agosto. L' Autunno e` nell'aria.

Chi mi conosce da sempre lo sa, amo camminare.
Il mio camminare non e` pero` inteso come un hobby sportivo, bensi` come un tuffo nella Natura; per me e` essenziale, quasi un' esigenza, almeno una volta al mese, marciare chilometri in mezzo al verde.
So di essere una persona fortunata, perche` ho la fortuna di abitare in un luogo per me magico, alle pendici dell' Etna, dove mi basta percorrere un paio di chilometri per essere proprio dentro il Parco, nella natura aspra, incontaminata.
Cosi`, ieri pomeriggio, approfittando della buona Luna calante, ho deciso di mettere ai miei piedi i sandali da trekking nuovi - cosi` ho potuto anche testarne la comodita` - e di dirigermi verso Caselle, una localita` sopra Zafferana.


Non mi ha mai spaventato l' idea di fare queste camminate da sola, sia perche` conosco abbastanza bene i posti dove vado, sia perche` per me e` un' esigenza camminare da sola.
Quali sono i miei pensieri mentre cammino? A volte annullo il pensiero. Altre prego; perche` si`, sono molto credente, e ringrazio Dio della possibilita` di vivere, soprattutto in questi luoghi magici, di avere la forza nelle gambe, di avermi dato la grazia dello stupore dinnanzi a tutta questa Bellezza.
Delle volte la mente vaga, e immagino, mentre cammino, agli abitanti del bosco, a quando ero piccola e alla mia spensieratezza, alle fate dei boschi, ai folletti, agli spiriti degli alberi che, in un arcaico silenzio, emanano tutta la loro potente energia vitale, rigeneratrice.


Appena entrata nel sentiero, con i lievi raggi del sole ormai prossimo a tramontare, catturano i miei sensi l' odore del sottobosco umido, quell' odore di terra, di muschio e di foglie bagnate che ti rimanda a epoche remote, come un continuo dejavu`.
Eccole li`, la promessa d' autunno per eccellenza, i ciclamini, timidi, delicati, semplici, sbucare fuori le rocce laviche; la stagione autunnale non e` cosi` lontana, la si avverte gia` nelle nervature delle foglie, nella quiete, nel sole ormai fioco.
Procedo.
E` una continua sorpresa, l'aria si fa sempre piu` intrisa di umido, via via che ci si addentra nel folto bosco. Il sentiero e` cupo, ogni tanto qualche raggio di sole penetra tra le fronde, illuminando una felce e la nube di moscerini che danzano sospesi.


Il sentiero e` suppongo, il torrente del bosco; lo si capisce dalla rocciosita` del letto.
Ad un tratto, infatti, il passo si fa piu` lungo, cercando di schivare i sassi piu` grandi, a tratto taglienti. I sandali nuovi stanno facendo dignitosamente il loro dovere.
Una delle cose che ho imparato, nelle prime camminate della mia vita, e` che non bisogna mai uscire di casa e andare nei boschi senza un bastone; delle volte non serve, altre e` fondamentale, come questa volta. Sono salita a ben 950 metri sul livello del mare, partendo da 600, e visto com' era il sentiero, il mio caro bastone e` stato di grande aiuto. 
Mentre salivo, ad un tratto sento delle voci e dei passi; capisco subito di non essere sola; questo e` il periodo di raccolta funghi, per cui mi aspettavo di trovare qualcuno che incrociasse il mio cammino. E infatti, pochi metri dopo, un anziano signore con una cesta mi ha salutato sorridendo; gli ho chiesto com' era andata la raccolta e lui, timidamente e umilmente, spostando le felci che coprivano il bottino, mi ha mostrato la sua raccolta, dei bei porcini e qualche fungo nero. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere e siamo convenuti entrambi al fatto che bisogna aspettare il primo quarto di Luna per poter trovare di piu` e meglio. Ci salutiamo, lui mi augura una buona passeggiata e io una buona mangiata!
Nei nostri boschi non e` raro trovare anche qualche albero che non siano lecci...





E infatti...ero degli alberi di mele dell' Etna, profumatissime e anche buone!
Procedo lungo il sentiero, ora sempre piu` in salita e sempre piu` roccioso...il fiato si fa corto e il cuore batte a mille; ero fuori allenamento! In estate sono sempre molto impegnata con il lavoro, mi alzo molto presto la mattina, prima dell' alba e tra animali da accudire, rami da recidere, piante da sistemare, cose da fare...ho poco tempo per camminare. Ma dalla meta` di agosto cerco di tenermi libera e di "chiudermi" fuori casa.
Procedo e rimango colpita dai funghetti che trovo lungo la strada.



Tanti colori e tante forme, uno piu` bello dell' altro!





Dopo aver percorso circa 2 km di sentiero roccioso, in salita, arrivo finalmente in alto, in un altro sentiero piu` dolce, morbido, a tratti erboso.
A catturare la mia attenzione, ad un tratto, come svegliata dal turbinio dei miei pensieri, dei boati; mi si e` accesa come una lampadina.
L' Etna, accidenti, vero! E' in eruzione! Da li` pero` non si vedeva, poiche` ero proprio sul fianco della Muntagna, e mi era impossibile vederne il cratere.
Eravamo quindi io, l' Etna e qualche uccellino, e anche il brontolio del mio stomaco, a onor del vero! Tutta quella strada in salita mi aveva messo fame, ma non avevo portato nulla con me, certa del fatto che avrei trovato loro pronte a ristorarmi...


Mi sono quindi seduta su di una roccia e ho iniziato a farne una scorpacciata, immaginando nel frattempo tutti i piccoli protagonisti dei racconti di Bosco di Rovo attorno a me.
Dopo aver consumato la mia modesta merenda e aver reso grazie alla Natura della disponibilita`, ho proseguito ancora per 1 km, per poi sedermi sull' erba a riposare 10 minuti e riprendere il cammino di ritorno.


Mi sono incamminata verso casa prima che facesse troppo buio, portando con me una serenita` che non avevo da un po' di tempo, dall' ultima passeggiata.
Sono tornata a casa molto stanca, ma con le energie giuste per prepararmi una tisana e mangiare della frutta.
Non so quando tornero` in questo sentiero, in genere vario, pur rimanendo sull' Etna; la cosa bella e` che ogni sentiero offre uno scenario differente, ed e` unico nel suo genere.
Quale sentiero prendero`? Ve lo raccontero` nelle prossime pagine di diario.
Grazie a tutti, sempre!








lunedì 27 agosto 2018

Galline in cova, la mia esperienza

Cari lettori, oggi ho deciso di parlarvi della mia esperienza di cova, una avvenuta naturalmente, senza che io intervenissi, e una da me voluta.


Piccolo Australorp da covata indotta



Chi decide di vivere in campagna lo sa, bisogna imparare a vivere rispettando i cicli della natura e degli animali che coabitano in quella meravigliosa realta` . Una casa senza galline e` - diciamocelo - una casa vuota.
Volete mettere la soddisfazione di mangiare uova sempre fresche?
Ecco, fino a po` di tempo fa, pensavo che le galline in se` mi bastassero, fino a quando decisi di prendere due galli. Da li`, molte cose sono cambiate.
Tanto per iniziare, non tutte le razze di gallina sono da cova; per intenderci, le galline ovaiole, quelle rosse, non covano.
Occorrono razze pure, le quali spesso depongono poche uova all'anno, ma che riescono a covare anche piu` volte.



Dulcita, la titina, sorpresa mentre covava



Nella mia grande famiglia di pennuti, ho diverse razze di galline, fra cui Dulcita, una piccola titina. Ho sempre lasciato le galline libere e felici di razzolare per la campagna, perche` ho sempre pensato che ciascun essere vivente meriti di vivere, per l' appunto, secondo natura.
La cova di Dulcita e` stata inaspettata, inattesa, una vera sorpresa! Io pensavo fosse scappata via nel bosco retrostante e che avesse fatto una brutta fine; i titini infatti sonon famosi per la loro agilita` anche nel volare, specie di albero in albero. Ma cosi` non e` stato. Dulcita si era nascosta per deporre le uova e iniziare la sua cova, era diventata chioccia senza che io me ne fossi accorta. L'ho scoperto solo dieci giorni dopo, quando ero alla ricerca della tartaruga, Achillepie'veloce, sotto delle frasche; invece, con immensa gioia, ho visto lei...
Ho fatto quindi dei calcoli, che alla fine hanno corrisposto quasi linearmente, giacche` la cova dura 21 giorni. Cosi`, il 7 maggi 2018, sono nati ben 10 pulcini, tutti colorati e variopinti. E` stata un'emozione incredibile, assistere alla schiusa delle uova. Un vero miracolo.





Ho lasciato fare tutto alla natura, lasciando a Dulcita il suo compito di madre, dando loro solo del cibo, ovvero farina, piccole granaglie e poca acqua, per evitare che i pulcini morissero annegati.

Poco tempo dopo, invece, un' altra componente della mia banda e` diventata chioccia, ma non aveva a disposizione uova per covare. Britney e` infatti una gallina di Moroseta, una razza ornamentale, la quale depone davvero pochissime uova, ne aveva appena 2!
Ho deciso quindi di fare un tentativo di cova indotta, consigliandomi prima con mia nonna, nei suoi ultimi giorni di vita.
Mia nonna era una grande esperta di allevamento di galline e di cove, poiche` passo` la sua intera vita all'autosufficienza. Ci sono dei riguardi da prendere, per una buona riuscita di cova indotta.
Io decisi quindi di prendere delle uova fertili di altre razze e di metterle sotto Britney...''O la va' o la spacca!'' pensai, e il risultato fu eccezionale.

Britney, la gallina Moroseta

Tanto per cominciare, bisogna mettere le uova in Luna Crescente, precisamente dal decimo al quindicesimo giorno. Occorre che siano di numero dispari, e su questo ve lo garantisco, non sono superstizioni, poiche` l'uovo pari rimarra` senza pulcino, un semplice uovo.
Preparate una nursery adatta ad ospitare la chioccia, un angolo riparato, lontano dalle altre galline e galli, per non disturbare questo momento cosi` delicato. Adagiate della paglia, morbida, facendo prima attenzione a bruciare un po' di ossa animali e mischiare la polvere nella paglia; questo allontanera` i serpenti, ghiotti di uova.
Le uova piu' allungate genereranno maschi, quelle piu` rotonde delle femmine.
Mettete dell' acqua sempre fresca, del cibo, non proprio vicino al punto di cova, cosicche` la chioccia possa alzarsi e sgranchirsi le zampe. Annotate sul calendario il giorno in cui avete messo le uova fertili e aspettate 21 giorni. Al 19esimo giorno dovreste sentire gia` i pulcini muoversi dentro l' uovo, i quali cercheranno di beccare il guscio. Dopo la schiusa, aspettate un paio di giorni, in seguito togliete le uova non schiuse e buttatele via, altrimenti la chioccia continuera` a covare.

Uovo appena schiuso e pulcino ancora bagnato




Questa e`, in sostanza, la prassi per fare una cova. Ovviamente occorre che le uova siano fertili, ovvero che ci sia un gallo, altrimenti coverete il nulla! Che dire, sono molto orgogliosa di entrambe le cove, in primis perche` ho lasciato fare alla natura, in secundis perche` ho sperimentato una cosa del tutto nuova per me.
Spero che l' articolo vi sia piaciuto e che possa ispirarvi.



martedì 14 agosto 2018

Le proprietà della Cipolla raccontate da Plinio il Vecchio

Amici!
 Torno a parlarvi delle piante che guariscono...oggi è la volta della Cipolla.

Ho deciso di citare Plinio il Vecchio per parlarvi delle proprietà di questa pianta, poichè le virtù terapeutiche di questa sono molto più antiche di quel che possiamo immaginare, e Plinio è molto esaustivo.

"Delle cipolle non esistono specie selvatiche. Quelle coltivate curano l'offuscamento della vista con il loro stesso odore e con la lacrimazione che provocano, ma ancor di più se si aspergono gli occhi con il succo. Si dice che abbiano effetto ipnotico e, che, se vengono masticate con il pane, guariscono le ulcerazioni della bocca, i morsi dei cani, e che questo effetto lo abbiano sia fresche, applicate con aceto, sia secche, applicate con miele...e vino; si tengono per tre giorni e poi si tolgono. Usate con questo procedimento guariscono anche le escoriazioni. Molti hanno impiegato la cipolla cotta nella cenere e unita a farina d,orzo per applicazioni anche nei casi di epifora (Abbondante lacrimazione o fuoriuscita di liquidi umorali) e di ulcere nelle parti genitali. Si è usato il succo di cipolla spalmandolo sulle cicatrici degli occhi, sulle albugini, sugli argemi (Macchia chiara sull'ucchio), ed anche per curare i morsi dei serpenti e le ferite in generale, mescolando con miele; come pure è usato il succo di cipolla, misto a latte di donna, nei casi di mal d'orecchi... e infuso in gocce, misto a grasso d'oca o a miele, come rimedio a ronzii e disturbi dell'udito. Nei casi di mutismo improvviso si è somministrata una pozione di succo di cipolla diluito con acqua. Lo si è infuso anche negli sciacqui per il mal di denti, e per curare piaghe provocate da qualunque animale, in particolar modo dagli scorpioni. Si facevano frizioni con cipolla battuta nei casi di alopecia e di psora. Cipolle cotte venivano date da mangiare a chi soffrisse di dissenteria e di lombaggine; anche gli strati più esterni, ridotti in cenere e mescolati ad aceto si usavano in impacco contro i morsi dei serpenti; e le cipolle vere e proprie, con aceto, contro quelli di scolopendra.
[...] Il succo delle cipolle unito a quello del finocchio combatte con sorprendente efficacia le cataratte allo stadio iniziale, così come agisce contro l'angina se preso con succo di ruta e miele; inoltre ha effetto stimolante su chi è affetto da letargia. [...]"

Questo afferma Plinio il Vecchio nella sua celebre opera Naturalis Historia.

venerdì 11 maggio 2018

Menta piperita. Scheda tecnica






La Menta piperita è la varietà di menta più profumata
e per questo più utilizzata in ambito erboristico per ricavarne un'essenza di ottima qualità,  per via del mentolo contenuto nelle foglie e nei fusti.  Vediamo come coltivarla al meglio nel nostro angolo delle aromatiche.


RIPRODUZIONE:  Questa aromatica è facile da riprodurre, o, per seme, in semenzaio, in primavera,  oppure direttamente a dimora, sul terreno.
Tuttavia io consiglio di riprodurre la pianta dividendo i rametti in autunno - per le zone con estate calda e asciutta - o in primavera.
Si interrano i rametti separati e si procede con abbondanti innaffiature, fino a quando la pianta non avrà attacchino. 
Ricordatevi che la Menta piperita, in piena terra, si comporta come una pianta infestante.
Rimuovete i fiori all'apice se volete una maggiore produzione di foglie nella pianta.


TERRENO: Il terreno dev'essere sciolto, fresco, profondo e fertile, ben drenato e calcareo. Per la coltivazione in vaso potete usare terriccio universale o terra da giardino con integrazione di calce.


INNAFFIATURE:  Le innaffiature devono essere regolari e abbondanti, ma evitate i ristagni di acqua e l'umidità.
Inoltre sarebbe ottimo concimare il terreno in autunno con del concime organico stagionato, magari stallatico.




ESPOSIZIONE E TEMPERATURE: La Menta piperita predilige una posizione ventilata e parzialmente ombreggiata, cresce molto bene nei climi continentali e preferisce zone con primavera umida ed estate calda e asciutta. Durante l'inverno tuttavia è bene proteggerla dal freddo con dei teli che coprano il vaso, nel caso in cui aveste deciso di coltivarla lì. 

IMPIEGHI: Trova largo impiego in cucina, come insaporente di molti piatti e bevande fresche e calde (il famoso tè marocchino alla menta). L'essenza che si ricava è molto impiegata per produrre liquori digestivi, giacché ha proprietà benefiche contro l cattiva digestione, nausee e insonnia.
Potete utilizzare qualche foglia per dei bagni profumati e freschi, per pediluvi rinfrescanti dopo una giornata di lavoro, per rinfrescare l'alito, o suffumigi per mal di testa e raffreddore. 

Spero vi sia piaciuta questa scheda...alla prossima aromatica!

martedì 1 maggio 2018

Almanacco Maggio 2018

ALMANACCO MAGGIO

Il segno celeste che domina il mese di Maggio è il Gemelli - casa di Mercurio, nel quale Sole entra il 20 ed esce il 21 Giugno.
Se la Luna entra crescendo nel segno, porterà disagi, calamità; se entra calante porterà molte piogge e inondazioni nelle città sotto l'influenza di Mercurio - Trento, Torino, Ferrara, Viterbo, Cesena, Reggio.
Le nebbie di Maggio portano sterilità dei campi.

Le piogge nel giorno della S. Croce (3 Maggio) sono la rovina delle noci.

Le piogge nel giorno dell' Ascensione  (12 Maggio) denotano mancanza di ortaggi; se sereno ci sarà invece abbondanza.

La pioggia nelle feste di Pentecoste non presagiscono nulla di buono, ma proprio nel giorno 25, se dovesse piovere, si rovineranno viti e frumento.

Il 25 corrisponde all' Autunno, quindi segnate il tempo.

Se in questo mese tuona e soffiano venti tempestosi, vi sarà fame e miseria.

Tradizionalmente, nel primo mattino del 2 Maggio vi sono nubi e vento di scirocco; il 9 sera venti umidi; il 16 a pranzo cambiano i venti e il 23 pomeriggio cielo cupo.

Il sole, in questo mese, guadagna quasi un'ora di luce.

La Luna nuova in Gemelli del 15 ci invita caldamente a cambiare abitudini in vista dell'estate, come ad esempio disontossicarsi e darsi alla creatività, cibo per l'anima.
La Luna Piena in Sagittario del 29, è la luna adatta per attività sportive, come una bella camminata.

In Luna Crescente  (16 - 28) seminate i cavoli, trapiantate melanzane, peperoni, pomodori (sull' Etna aspettate Sant' Alfio) e zucche e seminate i fagioli con occhio.
È tempo d'innestare gli agrumi!

In Luna Calante (1 - 14; 30 - 31) fate dei trattamenti alle piante per allontanare gli afidi e cocciniglia. Ricordatevi delle rose! In questo mese saranno stupende e la luna Calante va bene per reciderle e metterle in vaso a casa.


lunedì 30 aprile 2018

Basilico. Scheda Tecnica



Cari Amici di Secondonatura,
Ho deciso di creare una scheda tecnica per ciascuna pianta aromatica che comunemente si sceglie di tenere nel proprio balcone o nel proprio orto, giacché questa è la stagione giusta per coltivare. 
Iniziamo con il Basilico.

RIPRODUZIONE: La semina può avvenire in un periodo che và da Febbraio ad Aprile, direttamente in piena terra, nell'orto, oppure in vaso. 
La piantina và trapiantata quando ha non meno di 4 foglioline, facendo attenzione a rispettare lo spazio di distanza tra ciascuna piantina, all'incirca 25 cm, cosicché la pianta possa crescere rigogliosa senza ostacolare le "vicine".
Le sommità fiorite andrebbero tolte, per favorire un'ulteriore crescita fogliare.

TERRENO: Il terreno dev'essere ricco di sostanza organica, di qualità mista, ovvero né troppo fitto, né troppo morbido. Se sceglierete di coltivarlo in vaso, ricordatevi di garantire alla pianta un buon drenaggio; potete utilizzare della normale terra da giardino.





INNAFFIATURE: Le innaffiature dovrebbero essere frequenti, specie quando la pianta inizia a mettere le foglioline, tuttavia fate attenzione ai ristagni di acqua, i quali potrebbero far marcire la vostra pianta.
Innaffiate la mattina anziché la sera, facendo attenzione a non bagnare le foglie.

ESPOSIZIONE E TEMPERATURA: Collocate la pianta in una zona soleggiata e calda, poiché più il basilico prenderà sole, più forte ne sarà il profumo.
È una pianta che predilige un clima temperato, ma ricordate che, nel caso in cui voi la coltivaste in vaso, dovete garantirle delle ore di ombra, specie le prime ore del pomeriggio.

IMPIEGHI: Le foglie appena raccolte si possono usare per condire insalate, pesce, carni, verdure grigliate, ma anche per il famoso pesto, per delle salse particolari, come quella allo yogurt, o per insaporire il formaggio spalmabile fatto in casa.
È anche un formidabile rimedio naturale contro i crampi allo stomaco e il vomito, bevendo una tazza di infuso di foglie fresche.

Vi è piaciuta questa scheda? Alla prossima Officinale Aromatica!





sabato 31 marzo 2018

Almanacco Aprile 2018

ALMANACCO APRILE

Il segno celeste che domina in questo mese è il Toro (casa di Venere), nel quale il Sole entra giorno 20 e dura fino il 21 di Maggio.
Se la Luna entrerà crescendo nel segno, denota gran bene e periodo allegro, ma entrando calante, denota invece tutto il contrario.
Aprile dev'essere umido, ma se sarà asciutto vi sarà sterilità.
Le nebbie sono comuni in questo periodo, ma sono dannose proprio in questo mese, poiché gli alberi e le piante sono tutte in fiore e la nebbia li danneggia.
Molti osservano i primi cinque giorni della Luna di questo mese, i quali confermano r pronosticano gli altri giorni della stessa Luna.
Se nella domenica delle Palme il tempo sarà sereno, significa che la stagione sarà fertile.
La pioggia nel Venerdì Santo denota siccità futura.
La pioggia a Pasqua indica sterilità; se invece il giorno sarà sereno, indica abbondanza.
La pioggia di San Giorgio (23 Aprile) è nociva per i fichi, poiché impedisce che leghino bene, e quelli che rimarranno sull'albero saranno pochi e poco dolci.

In Luna Crescente (16 - 30) seminare peperoni, melanzane e pomodori se ancora non lo avete fatto, e potete mettere a dimora le piantine già nate se le avete. Effettuate le margotte di piante di agrumi.

In Luna Calante (1 - 14) effettuate i lavori di "riguardo" per le piante estive, costruendo tutori per pomodori, zucche, piselli, fagioli, mettendo del rame sugli alberi già fioriti e con foglie, sulle rose. Concimare inoltre il terreno dei fiori.

mercoledì 28 marzo 2018

Ciambella vegan marmorizzata, senza zucchero

L'ideale per una colazione leggera ma nutriente, per far felici i piccini senza avvelenare loro con dello zucchero di troppo - ormai, ahimè, dappertutto - ; quella che vi propongo oggi è una semplice ricetta adatta a chiunque, poiché il basso indice glicemico dato dall'utilizzo di farina integrale, la rende ideale anche a chi ha qualche problema con i valori della glicemia.



Per farla vi occorre:

- 250 gr di farina integrale di Timilìa (scegliete quella che più vi aggrada, preferendo comunque i grani antichi)

- 150 gr di sciroppo di riso (anche il malto d'orzo va bene)

- 40 gr di cacao amaro

- 200 ml di bevanda vegetale senza zucchero (es. Soia) + 30 ml per dopo

- 80 ml di olio vegetale spremuto a freddo

- 16 gr di cremor tartaro

- Un pizzico di sale

- Un pizzico di vaniglia e cannella

Per prima cosa setacciate la farina, aggiungendo ad essa il cremor tartaro, un pizzico di sale, un pizzico di cannella e vaniglia.
A parte riscaldate leggermente il latte vegetale, aggiungendo lo sciroppo di riso, cosicché si sciolga bene.
Togliete dal fornello e aggiungete l'olio, sbattendo con il frustino; versate quindi il composto liquido in quello solido, aiutandovi sempre con il frustino, cosicché non si formino grumi. Personalmente metto tutto in frullatore, così da ottenere un composto cremoso e senza grumi.

Verso una parte dentro la tortiera precedentemente unta e infarinata, e, nell'altra parte rimasta, aggiungo il cacao e 30 ml di latte vegetale, così da risultare cremoso e non troppo duro, per metterlo poi nella tortiera, lasciando che si amalgami con la parte di composto "bianca" messa per prima.

Infornate a 180° a forno già caldo, per 40 minuti.


Non è una ciambella dolce; nel senso che, rispetto alle solite, a quelle industriali o con tanto zucchero bianco, sembrerà molto poco zuccherata.
La verità è che bisognerebbe disabituarsi ai sapori "artificiali" migliorati dallo zucchero, e ritornare a gustare le pietanze in base al loro sapore naturale, essenziale, poco stucchevole.
Una ciambella rustica per tutti, e più sana, quindi!
Alla prossima.

venerdì 23 marzo 2018

Alici a beccafico con profumo di finocchietto selvatico

Cari Amici,
oggi vi propongo una ricetta tipica siciliana, che vede protagonista il pesce azzurro probabilmente più diffuso, ovvero le alici.
È un piatto semplice, "povero" - i nostri nonni probabilmente potevano permettersi solo il pesce azzurro, poiché economico - , genuino, gustoso... impreziosito dal profumo di finocchietto selvatico poi, lo definirei divino!


Il pranzo eservito!




Per farli vi occorrono (4 persone):

600 gr di alici già pulite e aperte, senza lisca

90 gr di pinoli

50 gr di uvetta

100 gr di mollica di pane raffermo

Pangrattato

Prezzemolo

Finocchietto selvatico

Sale e pepe q.b.

Aglio

Scorza grattugiata di limone


Per prima cosa prendete la mollica di pane raffermo, privandola della crosta, mettete in mixer e aggiungete prezzemolo, pinoli, uvetta precedentemente ammollata, un pizzico di sale, pepe, il finocchietto selvatico - due ciuffetti -, aglio, scorza di limone grattugiata, un filo d'olio e poca acqua. Azionate e amalgamate tutto, ottenendo un composto compatto, omogeneo.
A questo punto prendete le alici già sciacquate, impanatele in un po' di pangrattato; prendetene una e adagiatela sul palmo della mano, stendete una noce di composto e mettete un'altra alice di sopra, aiutandovi con entrambe le mani per compattare meglio.
A questo punto potete cuocerle in due modi, o nel modo tradizionale, ovvero fritte, oppure al forno, per una versione più light!



Vi consiglio di accompagnare questo piatto con delle cipolle in agrodolce - fatto rigorosamente con vino cotto e aceto, non zucchero! - e, una volta impiattate, mettere una spolverata di scorzette grattugiate di limone.
È un piatto perfetto per la Primavera, poiché la freschezza del finocchietto selvatico si unisce meavigliosamente alla dolcezza dell'uvetta e alla corposità dei pinoli. Un trionfo di sicilianità!
Buon appetito!

lunedì 19 marzo 2018

Lavare i capelli con sapone solido naturale

Cari Amici, in un articolo passato scrissi come lavare i capelli con le argille, come sceglierle e perché preferirle agli shampoo commerciali.
Ebbene, oggi vorrei proporvi un ulteriore metodo per la pulizia della vostra chioma, nel pieno rispetto dell'ambiente e di noi stessi, etica fondamentale e imprescindibile di Secondonatura.




I motivi per i quali scegliere di lavare i capelli con la saponetta - magari autoprodotta - sono molteplici, e vi elenco quali:

- Non laverete più i vostri capelli con prodotti inquinanti e dannosi per la vostra salute

- Sprecherete meno plastica per eventuali flaconi

- Spenderete decisamente di meno, soprattutto se deciderete di autoprodurre voi stessi il vostro sapone

- Potete portarlo in viaggio senza che vi facciano problemi

- Potete insaponarvi in una sola volta senza cercare tra le miriadi di flaconi

- I capelli vi ringrazieranno

Ebbene, dopo avervi elencato i motivi per i quali dovreste scegliere la saponetta - spero di essere stata convincente - andiamo al succo.
Come si usa?!
Semplice, o insaponate le mani per poi massaggiare il cuoio capelluto e i capelli, o passate la saponetta direttamente sulla chioma.
Il sapone naturale tenderà a levare via il sebo in eccesso da ogni singolo capello, facendo aprire le cuticole, per questo è indispensabile un risciacquo acido - vi consiglio l'aceto di mele bio - per richiuderle e rendere i capelli morbidi e ulteriormente lucidi.
Basta mezzo bicchiere di aceto con un po' di acqua da versare direttamente sui capelli...et voilà, pronti e puliti!

Consiglio questo tipo di lavaggio a tutti quelli che non hanno capelli trattati con decolorazioni, permanenti e lisciatura chimica, poiché potrebbe volerci un po' prima che il vostro capello scarichi tutto il chimico e torni ad essere sano e naturale. L'ideale sarebbe passare prima a degli shampoo eco bio, almeno per un anno, e poi passare alla saponetta.

Provate e mi direte! Io ormai non riesco più a comprare shampoo.
Alla prossima.

Pancakes di Primavera



La ricetta che vi propongo oggi è molto semplice ma anche
fantasiosa, perfetta per sorprendere i vostri piccini in una soleggiata domenica mattina.


Gli ingredienti che vi occorrono sono:

- 100 gr Farina integrale di Timilìa (ma va bene qualsiasi voi abbiate a disposizione)

- 100 ml di latte (io ho usato quello di capra di un allevatore qui vicino, sul Monte Gorna, ma va bene anche una bevanda vegetale)

- 50 gr di zucchero integrale di canna (ho usato la varietà Dulcita)
- 1 uovo (di galline felici è meglio)

- 1 cucchiaino di cremor tartaro

Per la guarnizione:

- 100 gr di cioccolato extra fondente

- fiori commestibili a piacere


Procedimento:

Miscelate in una boule gli ingredienti secchi - farina, lievito e zucchero -, aggiungete quindi l'uovo e il latte a temperatura ambiente. Lavorate il composto aiutandovi con un frustino, cosicché non si formino grumi.
Lasciate riposare il composto per mezz'ora, dopodiché ungete leggermente la padella antiaderente con dell'olio - meglio di semi, biologico, perché dal sapore più delicato - e mettete un po' del composto al centro, muovendo la padella, cosicché si distenda maggiormente.
Quando si formeranno delle bollicine sopra, potete girare il pancake e lasciar cuocere l'altro lato per qualche minutino.
Mettete sul piatto e aggiungete subito i pezzettini di cioccolato fondente, che avrete ottenuto rompendo la barretta con un mattarello.
E via con l' altro pancake, fino a formare una torretta.
In cima disporrete poi gli ultimi pezzettini di cioccolato fondente e i vostri fiorellini.
Le violette, in particolar modo, si prestano molto alle ricette dolci, poiché hanno quel caratteristico profumo delicato e allegro, adatto per svegliarsi bene in una mattina di primavera.

Accompagnate questa colazione con un frutto fresco, e con una buona tisana, o tè aromatizzato, magari con cannella, menta, acqua di rose e petali di zagara.

Se vi è piaciuta la ricetta condividete.
Grazie sempre Amici!

lunedì 5 febbraio 2018

Pane di Tumminia

La Tumminia - in italiano Timilìa - è una varietà molto antica di grano siciliano. Apprezzata per il suo sapore unico, dolciastro, importante, saporito, come tutti i grani macinati a pietra integrali, si presta per varie ricette, dalla pasta ai biscotti.
La ricetta che vi propongo oggi è quella del mio pane fatto in casa. Chi spera di ottenere un pane morbido, molto alveolato, spumoso, con una farina di grano antico integrale, quale la Tumminia, ha proprio sbagliato concezione di pane. La farina integrale è una tipologia molto "pesante" e complessa perché si possa ottenere un pane molto alveolato, con i buchi, per questo è importante idratare bene l'impasto, aggiungendo 2/3 di acqua rispetto al peso della farina. Tuttavia, si otterrà un pane morbido, un po' fitto, ma assolutamente squisito. Ingredienti:
- 1kg farina integrale di Tumminia macinata a pietra
- 750 grammi di acqua
- 200 grammi di lievito madre rinfrescato il giorno prima
- 25 grammi di sale

Per prima cosa, occorre sciogliere il lievito madre in un po' d'acqua fredda; setacciate quindi la farina dentro il vostro recipiente scelto.
A questo punto, aggiungete un po' di acqua tiepida iniziando a lavorare con una spatola per pane, aggiungete quindi il lievito madre e la restante acqua. Prima di "chiudere" l'impasto, aggiungete il sale.
Infarinate le mani, e iniziate a lavorare sulla spianatoia il vostro impasto, energicamente, cercando di far inglobare quanta più aria possibile, effettuando quelle che in siciliano si chiamano "i 7 facci", le sette facce, ovvero le 7 pieghe necessarie affinché l'impasto prenda aria.
Dopo circa tre quarti d'ora di lavoro, lasciate lievitare l'impasto in una cesta coperta da un canovaccio bianco - vi raccomando, mai lavato con detersivo, ma solo con bicarbonato - con della farina sul fondo. Adagiate per bene l'impasto, cospargetelo di un velo di farina, coprite con un canovaccio sempre bianco e pulito e con delle coperte per circa due ore. Trascorso questo tempo riprendete il vostro impasto e fate altrettante facce, per inglobare aria, per poi rimetterlo in cesta. Eseguite questo procedimento ogni 2 ore, fino a quando il vostro impasto sarà ben lievitato, in media dopo 6 ore.
Prima di infornare, tagliate con una lima per pane la superficie della vostra pagnotta - o forma che preferite -; ricordatevi di accendere circa mezz'ora prima il vostro forno, alla temperatura massima, statica, ponendo un recipiente pieno d'acqua all' interno. Dopo aver infornato, aspettate 10 minuti e scalate di temperatura di un livello, questo ogni 10  minuti, fino a raggiungere i 180^. Dopo 40/50 minuti il vostro pane sarà pronto.
Buon sano appetito!

martedì 2 gennaio 2018

Almanacco Gennaio 2018

Il segno celeste che domina in questo mese è l' Acquario, nel quale il Sole entra il 20 e resta fino il 18 Febbraio. Il segno dell' Acquario è casa di Saturno;  se la Luna entrerà crescendo nel segno, denota, nei paesi dominati dall' Acquario, abbondanza di grano, se invece entrerà calando, vi saranno burrasche e straripamento di fiumi.

La pioggia nella sera del primo giorno di questo mese pronostica cattivo clima tra i potenti della Terra; i venti nella notte, invece, pronosticano pestilenze.
Si osservi però quale vento soffia; se viene da Levante vi sarà morìa di animali, se da Ponente morirà qualche personaggio celebre, se verrà dal Sud sarà un anno pestilenziale, se soffia la Tramontana sarà sterile.
Se la prima notte sarà chiara e serena, senza vento, l'anno sarà abbondante di ogni bene.

Se il secondo giorno sarà sereno, vi sarà abbondanza di pesce.
Se il terzo giorno sarà sereno, invece, vi saranno molte tempeste e pericoli.
Se il quarto giorno sarà nuvoloso, sarà un'annata pestilenziale.
Se l'inizio e la fine del mese sarà bello, l'anno sarà felice e buono.

Se nel corso del mese tuona, specialmente nei paesi caldi, e soffiano venti impetuosi, sarà un'annata abbondante.

Se il 22, nel giorno di San Vincenzo Martire, sarà sereno, pronostica grande quantità di uva e ottimo vino; se nuvoloso sarà mediocre e se piove vi sarà scarsezza.

Segnate il tempo del 25 di questo mese, per la Conversione di San Paolo; le qualità di questo giorno rappresentano le future 4 stagioni.
Se in questo giorno il tempo sarà bello, l'anno sarà felice con abbondanza di frumento. Se ventoso, l'anno sarà molestato da guerre e discordie tra uomini. Se pioverà vi sarà carestia.

Un antico proverbio siciliano recita:"Innaru puta paru"; in questo mese effettuate la potatura dei vostri alberi, incluse le viti e gli ulivi, prestando attenzione a non effettuare la potatura in giorni particolarmente freddi.

Sdradicate le erbe infestanti, preparate il terreno per le semine primaverili, concimandolo; smuovete le zolle della Terra delle leguminose e scavate delle buche per piantare i nuovi alberi, non in giorni di ghiaccio.

Annaffiate le piante interne, aiutandovi con il getto della doccia, in modo da lavare bene le foglie e far bere abbastanza acqua alle piccole amiche verdi.

"A Luna di Innaru fa lustru comu n'iornu chiaru", la Luna del 2 Gennaio è la più splendente, nel segno del Cancro, e invita alla meditazione, alla calma e raccoglimento.
La Luna nuova del 17, nel segno dell'Acquario, invita alla creatività.