sabato 31 marzo 2018

Almanacco Aprile 2018

ALMANACCO APRILE

Il segno celeste che domina in questo mese è il Toro (casa di Venere), nel quale il Sole entra giorno 20 e dura fino il 21 di Maggio.
Se la Luna entrerà crescendo nel segno, denota gran bene e periodo allegro, ma entrando calante, denota invece tutto il contrario.
Aprile dev'essere umido, ma se sarà asciutto vi sarà sterilità.
Le nebbie sono comuni in questo periodo, ma sono dannose proprio in questo mese, poiché gli alberi e le piante sono tutte in fiore e la nebbia li danneggia.
Molti osservano i primi cinque giorni della Luna di questo mese, i quali confermano r pronosticano gli altri giorni della stessa Luna.
Se nella domenica delle Palme il tempo sarà sereno, significa che la stagione sarà fertile.
La pioggia nel Venerdì Santo denota siccità futura.
La pioggia a Pasqua indica sterilità; se invece il giorno sarà sereno, indica abbondanza.
La pioggia di San Giorgio (23 Aprile) è nociva per i fichi, poiché impedisce che leghino bene, e quelli che rimarranno sull'albero saranno pochi e poco dolci.

In Luna Crescente (16 - 30) seminare peperoni, melanzane e pomodori se ancora non lo avete fatto, e potete mettere a dimora le piantine già nate se le avete. Effettuate le margotte di piante di agrumi.

In Luna Calante (1 - 14) effettuate i lavori di "riguardo" per le piante estive, costruendo tutori per pomodori, zucche, piselli, fagioli, mettendo del rame sugli alberi già fioriti e con foglie, sulle rose. Concimare inoltre il terreno dei fiori.

mercoledì 28 marzo 2018

Ciambella vegan marmorizzata, senza zucchero

L'ideale per una colazione leggera ma nutriente, per far felici i piccini senza avvelenare loro con dello zucchero di troppo - ormai, ahimè, dappertutto - ; quella che vi propongo oggi è una semplice ricetta adatta a chiunque, poiché il basso indice glicemico dato dall'utilizzo di farina integrale, la rende ideale anche a chi ha qualche problema con i valori della glicemia.



Per farla vi occorre:

- 250 gr di farina integrale di Timilìa (scegliete quella che più vi aggrada, preferendo comunque i grani antichi)

- 150 gr di sciroppo di riso (anche il malto d'orzo va bene)

- 40 gr di cacao amaro

- 200 ml di bevanda vegetale senza zucchero (es. Soia) + 30 ml per dopo

- 80 ml di olio vegetale spremuto a freddo

- 16 gr di cremor tartaro

- Un pizzico di sale

- Un pizzico di vaniglia e cannella

Per prima cosa setacciate la farina, aggiungendo ad essa il cremor tartaro, un pizzico di sale, un pizzico di cannella e vaniglia.
A parte riscaldate leggermente il latte vegetale, aggiungendo lo sciroppo di riso, cosicché si sciolga bene.
Togliete dal fornello e aggiungete l'olio, sbattendo con il frustino; versate quindi il composto liquido in quello solido, aiutandovi sempre con il frustino, cosicché non si formino grumi. Personalmente metto tutto in frullatore, così da ottenere un composto cremoso e senza grumi.

Verso una parte dentro la tortiera precedentemente unta e infarinata, e, nell'altra parte rimasta, aggiungo il cacao e 30 ml di latte vegetale, così da risultare cremoso e non troppo duro, per metterlo poi nella tortiera, lasciando che si amalgami con la parte di composto "bianca" messa per prima.

Infornate a 180° a forno già caldo, per 40 minuti.


Non è una ciambella dolce; nel senso che, rispetto alle solite, a quelle industriali o con tanto zucchero bianco, sembrerà molto poco zuccherata.
La verità è che bisognerebbe disabituarsi ai sapori "artificiali" migliorati dallo zucchero, e ritornare a gustare le pietanze in base al loro sapore naturale, essenziale, poco stucchevole.
Una ciambella rustica per tutti, e più sana, quindi!
Alla prossima.

venerdì 23 marzo 2018

Alici a beccafico con profumo di finocchietto selvatico

Cari Amici,
oggi vi propongo una ricetta tipica siciliana, che vede protagonista il pesce azzurro probabilmente più diffuso, ovvero le alici.
È un piatto semplice, "povero" - i nostri nonni probabilmente potevano permettersi solo il pesce azzurro, poiché economico - , genuino, gustoso... impreziosito dal profumo di finocchietto selvatico poi, lo definirei divino!


Il pranzo eservito!




Per farli vi occorrono (4 persone):

600 gr di alici già pulite e aperte, senza lisca

90 gr di pinoli

50 gr di uvetta

100 gr di mollica di pane raffermo

Pangrattato

Prezzemolo

Finocchietto selvatico

Sale e pepe q.b.

Aglio

Scorza grattugiata di limone


Per prima cosa prendete la mollica di pane raffermo, privandola della crosta, mettete in mixer e aggiungete prezzemolo, pinoli, uvetta precedentemente ammollata, un pizzico di sale, pepe, il finocchietto selvatico - due ciuffetti -, aglio, scorza di limone grattugiata, un filo d'olio e poca acqua. Azionate e amalgamate tutto, ottenendo un composto compatto, omogeneo.
A questo punto prendete le alici già sciacquate, impanatele in un po' di pangrattato; prendetene una e adagiatela sul palmo della mano, stendete una noce di composto e mettete un'altra alice di sopra, aiutandovi con entrambe le mani per compattare meglio.
A questo punto potete cuocerle in due modi, o nel modo tradizionale, ovvero fritte, oppure al forno, per una versione più light!



Vi consiglio di accompagnare questo piatto con delle cipolle in agrodolce - fatto rigorosamente con vino cotto e aceto, non zucchero! - e, una volta impiattate, mettere una spolverata di scorzette grattugiate di limone.
È un piatto perfetto per la Primavera, poiché la freschezza del finocchietto selvatico si unisce meavigliosamente alla dolcezza dell'uvetta e alla corposità dei pinoli. Un trionfo di sicilianità!
Buon appetito!

lunedì 19 marzo 2018

Lavare i capelli con sapone solido naturale

Cari Amici, in un articolo passato scrissi come lavare i capelli con le argille, come sceglierle e perché preferirle agli shampoo commerciali.
Ebbene, oggi vorrei proporvi un ulteriore metodo per la pulizia della vostra chioma, nel pieno rispetto dell'ambiente e di noi stessi, etica fondamentale e imprescindibile di Secondonatura.




I motivi per i quali scegliere di lavare i capelli con la saponetta - magari autoprodotta - sono molteplici, e vi elenco quali:

- Non laverete più i vostri capelli con prodotti inquinanti e dannosi per la vostra salute

- Sprecherete meno plastica per eventuali flaconi

- Spenderete decisamente di meno, soprattutto se deciderete di autoprodurre voi stessi il vostro sapone

- Potete portarlo in viaggio senza che vi facciano problemi

- Potete insaponarvi in una sola volta senza cercare tra le miriadi di flaconi

- I capelli vi ringrazieranno

Ebbene, dopo avervi elencato i motivi per i quali dovreste scegliere la saponetta - spero di essere stata convincente - andiamo al succo.
Come si usa?!
Semplice, o insaponate le mani per poi massaggiare il cuoio capelluto e i capelli, o passate la saponetta direttamente sulla chioma.
Il sapone naturale tenderà a levare via il sebo in eccesso da ogni singolo capello, facendo aprire le cuticole, per questo è indispensabile un risciacquo acido - vi consiglio l'aceto di mele bio - per richiuderle e rendere i capelli morbidi e ulteriormente lucidi.
Basta mezzo bicchiere di aceto con un po' di acqua da versare direttamente sui capelli...et voilà, pronti e puliti!

Consiglio questo tipo di lavaggio a tutti quelli che non hanno capelli trattati con decolorazioni, permanenti e lisciatura chimica, poiché potrebbe volerci un po' prima che il vostro capello scarichi tutto il chimico e torni ad essere sano e naturale. L'ideale sarebbe passare prima a degli shampoo eco bio, almeno per un anno, e poi passare alla saponetta.

Provate e mi direte! Io ormai non riesco più a comprare shampoo.
Alla prossima.

Pancakes di Primavera



La ricetta che vi propongo oggi è molto semplice ma anche
fantasiosa, perfetta per sorprendere i vostri piccini in una soleggiata domenica mattina.


Gli ingredienti che vi occorrono sono:

- 100 gr Farina integrale di Timilìa (ma va bene qualsiasi voi abbiate a disposizione)

- 100 ml di latte (io ho usato quello di capra di un allevatore qui vicino, sul Monte Gorna, ma va bene anche una bevanda vegetale)

- 50 gr di zucchero integrale di canna (ho usato la varietà Dulcita)
- 1 uovo (di galline felici è meglio)

- 1 cucchiaino di cremor tartaro

Per la guarnizione:

- 100 gr di cioccolato extra fondente

- fiori commestibili a piacere


Procedimento:

Miscelate in una boule gli ingredienti secchi - farina, lievito e zucchero -, aggiungete quindi l'uovo e il latte a temperatura ambiente. Lavorate il composto aiutandovi con un frustino, cosicché non si formino grumi.
Lasciate riposare il composto per mezz'ora, dopodiché ungete leggermente la padella antiaderente con dell'olio - meglio di semi, biologico, perché dal sapore più delicato - e mettete un po' del composto al centro, muovendo la padella, cosicché si distenda maggiormente.
Quando si formeranno delle bollicine sopra, potete girare il pancake e lasciar cuocere l'altro lato per qualche minutino.
Mettete sul piatto e aggiungete subito i pezzettini di cioccolato fondente, che avrete ottenuto rompendo la barretta con un mattarello.
E via con l' altro pancake, fino a formare una torretta.
In cima disporrete poi gli ultimi pezzettini di cioccolato fondente e i vostri fiorellini.
Le violette, in particolar modo, si prestano molto alle ricette dolci, poiché hanno quel caratteristico profumo delicato e allegro, adatto per svegliarsi bene in una mattina di primavera.

Accompagnate questa colazione con un frutto fresco, e con una buona tisana, o tè aromatizzato, magari con cannella, menta, acqua di rose e petali di zagara.

Se vi è piaciuta la ricetta condividete.
Grazie sempre Amici!