Cari Amici,
Oggi ho deciso di scrivere un articolo riguardo un argomento che mi sta molto a cuore, su un'antica tradizione siciliana.
Ricordo che, quando ero piccina, i miei nonni erano soliti annotare sul calendario certi fenomeni atmosferici per tutto il periodo delle feste, che andava dal 13 Dicembre al 6 Gennaio; questo è infatti il periodo delle Carennuli e Carennuliddi - Cariennili -.
Nell' antichità non si avevano a disposizione metodi di previsioni meteorologiche, dunque i saggi anziani sperimentarono questa forma di osservazione per prevedere come sarebbe stato il meteo dell'anno prossimo a venire.
Si partiva 12 giorni prima di Natale, e, ciascun giorno, rappresentava un mese; come controprova poi, si ripartiva dal giorno dopo di Natale - Santo Stefano -, fino all' Epifania. Se il primo ciclo - Carennuli - andava a crescere, il secondo - Carennuliddi -, andava a decrescere.
Giorno dopo giorno venivano annotati i vari fenomeni atmosferici - venti, pioggia, nebbia, brina, nuvole, sole -, partendo dalla mattina fino al vespro e tenendo anche conto delle fasi lunari, Crescente e Calante.
Vi riporto qui sotto un piccolo schema per capire meglio la correlazione giorno/mese.
Carennuli...
13 Dicembre = Gennaio
14 Dicembre = Febbraio
15 Dicembre = Marzo
16 Dicembre = Aprile
17 Dicembre = Maggio
18 Dicembre = Giugno
19 Dicembre = Luglio
20 Dicembre = Agosto
21 Dicembre = Settembre
22 Dicembre = Ottobre
23 Dicembre = Novembre
24 Dicembre = Dicembre
E ancora, le Carennuliddi...
26 Dicembre = Dicembre
27 Dicembre = Novembre
28 Dicembre = Ottobre
29 Dicembre = Settembre
30 Dicembre = Agosto
31 Dicembre = Luglio
1 Gennaio = Giugno
2 Gennaio = Maggio
3 Gennaio = Aprile
4 Gennaio = Marzo
5 Gennaio = Febbraio
6 Gennaio = Gennaio
Dunque, questo è lo schema da seguire; annotate, se vi va, in quei giorni, i vari fenomeni atmosferici che notate, divertendovi poi a fare la controprova nelle Carennuliddi, per poi verificare nel nuovo anno se avete osservato bene e se corrispondono.
Felice Fine Anno a tutti!!!
venerdì 2 dicembre 2016
venerdì 18 novembre 2016
Le ore dei Pianeti
Cari Amici di Secondonatura; come promesso, eccovi un
articolo che anticipa la raccolta delle erbe in relazione ai Pianeti.
Questo sarà l’inizio di una serie di articoli, propedeutico
per la comprensione di ciò che verrà dopo. Ho avuto la fortuna, nella mia
adolescenza, di passare del tempo con antichi sapienti, e grazie a un antico
libro del 1500 che parla appunto di calcoli astrologici, con l’età, con la
pazienza e con non poche difficoltà, sono riuscita a decifrarlo e a
comprenderlo, sebbene la fatica sia stata tanta. Eccomi dunque qui a spiegarvi
in maniera chiara quello che per secoli si è tramandato tra “alchimisti”, “esoterici”,
raccoglitori di erbe, medici medievali e rinascimentali. Come vi avevo scritto in
un articolo che precedeva San Giovanni Battista, ovvero il Solstizio d’Estate, la
corrispondenza erbe – pianeti non è casuale; sin dall’antichità si è molto
parlato di questo argomento, in vari erbari tramandati, come quello di Tolomeo
l’ Astrologo, per citare un esempio. Sappiamo che ciascuna erba ha delle
proprietà ben precise, le quali vanno ricollegate al Pianeta dominante di
questa, e, in base a questa corrispondenza, andrebbero raccolte in determinate
periodi dell’anno, in determinati giorni, e determinate parti della pianta, a
seconda del beneficio che vogliamo trarne. La Tradizione avverte chiaramente
che le piante solari andrebbero raccolte di domenica, le lunari di lunedì, le
marziali di martedì, le mercuriali di mercoledì, le gioviali di giovedì, le
venusiane di venerdì e le saturnine di sabato; su questo non c’è alcun dubbio e
nessuna difficoltà nella comprensione: tutti i medici antichi, fino ai
rinascimentali, concordano con questa teoria. Ma a che ora andrebbero raccolte
le erbe?
Nell’antico libro del 1500 viene esplicitamente raccomandato
di attenersi al calcolo delle ore se si vogliono ottenere benefici dalla
pianta; Tessalo – medico dell’antichità -, ad esempio, narra di un’apparizione
che gli fece Esculapio – divinità che era solita apparire in sogno per dare
consigli medicamentosi ai sofferenti, i quali giacevano intere notti nei sotterranei
del tempio proprio per ricevere queste visite del Dio e quindi la cura -, il
quale lo rimproverava di non aver prestato attenzione alle ore del giorno per
la raccolta delle erbe utili alla preparazione di farmaci, i quali, come
giustamente conferma Tessalo, si erano rivelati inutili proprio per questa sua
trascuratezza.
Il calcolo è relativamente semplice; innanzitutto bisogna
dividere le 24 ore del giorno in due gruppi di 12. Si parte dalla domenica, la
quale la prima ora del giorno è giustamente dedicata al pianeta dominante del
giorno, ovvero il Sole. Lo schema fissato è il seguente:
|
DOMENICA GIORNO
|
DOMENICA
POMERIGGIO
|
LUNEDì
GIORNO
|
LUNEDì
POMERIGGIO
|
MARTEDì
GIORNO
|
MARTEDì
POMERIGGIO
|
MERCOLEDì
GIORNO
|
MERCOLEDì
POMERIGGIO
|
|
1 SOLE
2 VENERE
|
1 GIOVE
2 MARTE
|
1 LUNA
2 SATURNO
|
1 VENERE
2 MERCURIO
|
1 MARTE
2 SOLE
|
1 SATURNO
2 GIOVE
|
1 MERCURIO
2 LUNA
|
1 SOLE
2 VENERE
|
|
3 MERCURIO
4 LUNA
|
3 SOLE
4 VENERE
|
3 GIOVE
4 MARTE
|
3 LUNA
4 SATURNO
|
3 VENERE
4 MERCURIO
|
3 MARTE
4 SOLE
|
3 SATURNO
4 GIOVE
|
3 MERCURIO
4 LUNA
|
|
5 SATURNO
6 GIOVE
|
5 MERCURIO
6 LUNA
|
5 SOLE
6 VENERE
|
5 GIOVE
6 MARTE
|
5 LUNA
6 SATURNO
|
5 VENERE
6 MERCURIO
|
5 MARTE
6 SOLE
|
5 SATURNO
6 GIOVE
|
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7 MARTE
8 SOLE
|
7 SATURNO
8 GIOVE
|
7 MERCURIO
8 LUNA
|
7 SOLE
8 VENERE
|
7 GIOVE
8 MARTE
|
7 LUNA
8 SATURNO
|
7 VENERE
8 MERCURIO
|
7 MARTE
8 SOLE
|
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9 VENERE
10MERCURIO
|
9 MARTE
10 SOLE
|
9 SATURNO
10 GIOVE
|
9 MERCURIO
10 LUNA
|
9 SOLE
10 VENERE
|
9 GIOVE
10 MARTE
|
9 LUNA
10 SATURNO
|
9 VENERE
10 MERCURIO
|
|
11 LUNA
|
11 VENERE
|
11 MARTE
|
11 SATURNO
|
11MERCURIO
|
11 SOLE
|
11 GIOVE
|
11 LUNA
|
|
12 SATURNO
|
12MERCURIO
|
12 SOLE
|
12 GIOVE
|
12 LUNA
|
12 VENERE
|
12 MARTE
|
12 SATURNO
|
Come avete visto, ho sviluppato fino a mercoledì le ore dei
pianeti nel corso della giornata, mettendo a sinistra le prime ore del giorno,
e a destra le ore del pomeriggio fino alla fine della giornata. V’inviterei a
prestare attenzione al fatto che la prima ora del giorno è dedicata al pianeta
del giorno, e che l’alternarsi di SOLE – VENERE – MERCURIO – LUNA – SATURNO –
GIOVE – MARTE, partendo da Domenica, aiuta a stabilire le ore dei pianeti,
facendo un piccolo schema - come indicato sopra (non lo sviluppo tutto per via
dello spazio, ma creerò una tabella apposita che pubblicherò in pagina) -, vi
aiuterà nel calcolo.
Questa è una piccola infarinatura indispensabile per
comprendere gli articoli che scriverò in seguito, v’inviterei dunque – e qui mi
rivolgo agli appassionati raccoglitori di erbe – a svilupparvi questo schema e
di tenerlo bene a mente, magari segnandovelo sul vostro erbario personale.
Vi è piaciuto l’articolo? Lo ritenete utile? Condividete se
vi và sul social che preferite…a presto!
lunedì 14 novembre 2016
Lattuga; proprietà e impieghi.
La Lattuga è una pianta spesso presente sulle nostre tavole, ma della quale, spesso, s'ignorano le benefiche proprietà.
È digestiva, ipotensiva, emolliente, rinfrescante, lassativa, calmante - per il sistema nervoso -, quindi giova contro l'insonnia, aiuta l'espulsione del catarro bronchiale, antianemica.
Di questa pianta si consumano le foglie e, nella fattispecie, il decotto di queste; bastano infatti 3 bicchieri al giorno dell'acqua di cottura delle foglie di questa pianta, per giovare delle sue proprietà citate sopra.
Gli antichi erboristi sostengono addirittura che aiuti ad aumentare la secrezione lattea, e che le foglie, se consumate crude con aceto, abbassino la febbre.
L'aggiunta di zucchero al decotto, poi, sarebbe un ottimo sciroppo contro la tosse e contro il fegato ingrossato.
Ancora, i medici rinascimentali consigliano di mescolare i semi di lattuga con latte materno e bianco d'uovo e di ungere la fronte, affinché si dorma e si sconfigga l'insonnia.
Che dire, una pianta tutta da scoprire, non solo da gustare!
Se vi è piaciuto l'articolo condividete. A presto!
È digestiva, ipotensiva, emolliente, rinfrescante, lassativa, calmante - per il sistema nervoso -, quindi giova contro l'insonnia, aiuta l'espulsione del catarro bronchiale, antianemica.
Di questa pianta si consumano le foglie e, nella fattispecie, il decotto di queste; bastano infatti 3 bicchieri al giorno dell'acqua di cottura delle foglie di questa pianta, per giovare delle sue proprietà citate sopra.
Gli antichi erboristi sostengono addirittura che aiuti ad aumentare la secrezione lattea, e che le foglie, se consumate crude con aceto, abbassino la febbre.
L'aggiunta di zucchero al decotto, poi, sarebbe un ottimo sciroppo contro la tosse e contro il fegato ingrossato.
Ancora, i medici rinascimentali consigliano di mescolare i semi di lattuga con latte materno e bianco d'uovo e di ungere la fronte, affinché si dorma e si sconfigga l'insonnia.
Che dire, una pianta tutta da scoprire, non solo da gustare!
Se vi è piaciuto l'articolo condividete. A presto!
martedì 12 luglio 2016
Lavare i capelli con le argille
Cari lettori!
Ho deciso di scrivere questo articolo per parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore, ovvero la cura dei capelli.
Come molti di voi sapranno, gli shampoo in commercio sono per lo più frutto di composti chimici, di siliconi e di parabeni che alla lunga danneggeranno non solo i capelli, ma anche le nostre naturali difese, innescando probabili allergie.
Andiamo perciò a ritroso, cercando di capire come coccolare i nostri capelli e pulirli nel modo più ecosostenibile possibile.
Vi siete mai chiesti come lavavano i capelli le nostre nonne? Non ci crederete, ma utilizzavano proprio l'argilla!
Nei tempi in cui ci troviamo siamo fortunati, poiché abbiamo a disposizione una vasta scelta, ma oggi vi proporrò semplicemente l'argilla Verde, l' argilla Bianca e l'argilla Rossa.
L'argilla Bianca è adatta a un tipo di cute molto sensibile, sebbene io consigli sempre di mescolare le argille tra di loro, in modo da garantire ai capelli un apporto di minerali vasto e completo.
L'argilla Verde è consigliata a chi ha una cute con abbondante secrezione di sebo, ovvero la tipologia "grassa".
L'argilla Rossa è adatta a chi ha dei capelli normali, magari con cute tendente al grasso e punte secche.
In base alle vostre esigenze potrete proporzionare le argille come più vi piace, ottenendo un composto che meglio soddisferà le esigenze del vostro capello.
La ricetta base per uno "shampoo" alle argille è:
- 3 cucchiai di legno ( vi raccomando, le argille vanno sempre maneggiate con materiali che non siano metalli) di argilla scelta. La dose cambia a seconda della lunghezza della vostra chioma.
- 8 cucchiai di acqua tiepida/calda. Le dosi cambiano a seconda della quantità d'argilla; regolatevi ad occhio: il composto deve risultare cremoso.
- 6 gocce di olio essenziale a scelta a seconda delle necessità o dal profumo gradito.
- 1 cucchiaino da tè di olio d'oliva, o di semi di lino.
Procedimento:
Fate sciogliere l'argilla - ponendola in un contenitore che sia o di plastica, o di vetro o di terracotta - con l'acqua tiepida - potete anche preparare un infuso con le erbe o i fiori che vi piacciono -, mescolando e facendo attenzione che non si formino grumi. Aggiungere il cucchiaino d'olio e le gocce di olio essenziale scelto. Lasciare riposare il composto per 5 minuti, applicare sui capelli bagnati, massaggiare con dolcezza - mai usare le unghie! -, se potete lasciate in posa almeno 10 minuti e dopo risciacquate con acqua tiepida, facendo un ultimo sciacquo con acqua e 3 cucchiai di aceto, per rendere i capelli più brillanti ed evitare l'effetto "elettrostatico" dei capelli.
Per la scelta degli oli essenziali da utilizzare vi consiglio Ylang Ylang, Rosmarino, Timo, Lavanda, Noce Moscata, Arancio Amaro, Limone, Tea Tree.
Tutti questi oli rendono i capelli lucenti, voluminosi, puliti, profumati, stimolano la crescita, contrastano l'eccesso di sebo, la forfora e le dermatiti.
Provate, inoltre, a sostituire l'acqua tiepida con infusi - come accennato prima -, in particolar modo con infuso di ortica, di fiori d'arancio, di timo, tutti utili per una cute pulita, protetta, disintossicata dagli agenti chimici dei saponi industriali e per migliorare il loro aspetto.
Vi è piaciuto l'articolo? Condividete se vi va! ;)
Ho deciso di scrivere questo articolo per parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore, ovvero la cura dei capelli.
Come molti di voi sapranno, gli shampoo in commercio sono per lo più frutto di composti chimici, di siliconi e di parabeni che alla lunga danneggeranno non solo i capelli, ma anche le nostre naturali difese, innescando probabili allergie.
Andiamo perciò a ritroso, cercando di capire come coccolare i nostri capelli e pulirli nel modo più ecosostenibile possibile.
Vi siete mai chiesti come lavavano i capelli le nostre nonne? Non ci crederete, ma utilizzavano proprio l'argilla!
Nei tempi in cui ci troviamo siamo fortunati, poiché abbiamo a disposizione una vasta scelta, ma oggi vi proporrò semplicemente l'argilla Verde, l' argilla Bianca e l'argilla Rossa.
L'argilla Bianca è adatta a un tipo di cute molto sensibile, sebbene io consigli sempre di mescolare le argille tra di loro, in modo da garantire ai capelli un apporto di minerali vasto e completo.
L'argilla Verde è consigliata a chi ha una cute con abbondante secrezione di sebo, ovvero la tipologia "grassa".
L'argilla Rossa è adatta a chi ha dei capelli normali, magari con cute tendente al grasso e punte secche.
In base alle vostre esigenze potrete proporzionare le argille come più vi piace, ottenendo un composto che meglio soddisferà le esigenze del vostro capello.
La ricetta base per uno "shampoo" alle argille è:
- 3 cucchiai di legno ( vi raccomando, le argille vanno sempre maneggiate con materiali che non siano metalli) di argilla scelta. La dose cambia a seconda della lunghezza della vostra chioma.
- 8 cucchiai di acqua tiepida/calda. Le dosi cambiano a seconda della quantità d'argilla; regolatevi ad occhio: il composto deve risultare cremoso.
- 6 gocce di olio essenziale a scelta a seconda delle necessità o dal profumo gradito.
- 1 cucchiaino da tè di olio d'oliva, o di semi di lino.
Procedimento:
Fate sciogliere l'argilla - ponendola in un contenitore che sia o di plastica, o di vetro o di terracotta - con l'acqua tiepida - potete anche preparare un infuso con le erbe o i fiori che vi piacciono -, mescolando e facendo attenzione che non si formino grumi. Aggiungere il cucchiaino d'olio e le gocce di olio essenziale scelto. Lasciare riposare il composto per 5 minuti, applicare sui capelli bagnati, massaggiare con dolcezza - mai usare le unghie! -, se potete lasciate in posa almeno 10 minuti e dopo risciacquate con acqua tiepida, facendo un ultimo sciacquo con acqua e 3 cucchiai di aceto, per rendere i capelli più brillanti ed evitare l'effetto "elettrostatico" dei capelli.
Per la scelta degli oli essenziali da utilizzare vi consiglio Ylang Ylang, Rosmarino, Timo, Lavanda, Noce Moscata, Arancio Amaro, Limone, Tea Tree.
Tutti questi oli rendono i capelli lucenti, voluminosi, puliti, profumati, stimolano la crescita, contrastano l'eccesso di sebo, la forfora e le dermatiti.
Provate, inoltre, a sostituire l'acqua tiepida con infusi - come accennato prima -, in particolar modo con infuso di ortica, di fiori d'arancio, di timo, tutti utili per una cute pulita, protetta, disintossicata dagli agenti chimici dei saponi industriali e per migliorare il loro aspetto.
Vi è piaciuto l'articolo? Condividete se vi va! ;)
venerdì 24 giugno 2016
Tradizione di San Giovanni Battista:preparazione dell' Oleolito d' Iperico, l' Olio Rosso
Cari lettori,
nell’articolo precedente abbiamo parlato delle piante in
relazione ai pianeti, delle diverse proprietà di queste, del tempo di raccolta
e perché ciascuna pianta ha delle caratteristiche proprie.
Oggi, 24 Giugno, è San Giovanni Battista, e, come vuole la Tradizione,
proprio oggi si prepara l’olio rosso, ovvero l’oleolito d’ Iperico.
L’ Iperico è una pianta solare, quindi con proprietà
antinfiammatorie, contro scottature, cicatrizzante, tonificante.
I fiori per fare l’oleolito andrebbero raccolti in pieno giorno,
sia perché è ottimale con le esigenze della pianta – essendo, appunto, solare
-, sia perché i fiori saranno così asciutti, qualità necessaria per ottenere un
buon oleolito.
Esistono diverse scuole di pensiero circa la preparazione
degli oleoliti, io personalmente mi affido alla scuola alchemica millenaria,
secondo la quale gli oleoliti di piante solari – come iperico e calendula, ad
esempio -, andrebbero fatti con i fiori freschi e andrebbero esposti, durante
il periodo di macerazione, al sole. Rigorosamente.
Dati questi presupposti, vi lascio la ricetta.
Procuratevi dei fiori freschi d’ Iperico, appena raccolti;
metteteli dentro un barattolo – non importa se con chiusura ermetica, perché io
metto sopra una garza -. Aggiungete dell’olio extravergine d’oliva delle vostre
parti, se potete, fino a coprire interamente i fiori. Siate generosi con le
quantità d’olio, poiché il risultato sarà migliore. Sbattete lievemente il
barattolo per eliminare i vuoti d’aria e aggiungete olio, se necessario.
Lasciate qualche centimetro libero prima dell’orlo. A questo punto, molti vi
direbbero di chiudere con il tappo, ma io non sono d’accordo. Ricordiamoci che
i fiori freschi contengono acqua, la quale, chiudendo il tappo, creerà la
condensa all’interno del barattolo, provocando l’alterazione – e quindi
rovinando – dell’oleolito. Personalmente vi consiglio di adagiare sopra una
garza, stringendola con uno spago, affinché non cada; ogni qual volta dovremo
agitare il barattolo per mescolare il composto – ovvero almeno una volta al
giorno, al mattino – toglieremo la garza, chiuderemo il tappo, agiteremo il
barattolo, e metteremo di nuovo la garza. Non preoccupatevi se pensate che le
proprietà dell’oleolito “volino via” senza il tappo, poiché la temperatura che
raggiungerà non sarà mai tale da provocare questa reazione. Con la garza,
invece, permetterete all’acqua dei fiori di evaporare, ottenendo un oleolito
duraturo.
Trascorso un ciclo lunare dalla preparazione, filtrate per
ben due volte – a distanza di una notte uno dall’altro - l’oleolito, spremendo bene i fiori; a questo
punto mettetelo in una bottiglietta a vetro scuro. Si conserva anche anni, ma
io vi consiglio di confezionarlo ogni anno.
Bene, questa è la mia ricetta; vi ricordo di scegliere un
barattolo a bocca larga, grande, capiente, sterilizzato e di mettere la garza.
Fatemi sapere la riuscita! ;)
mercoledì 22 giugno 2016
Piante e Pianeti; tempo di raccolta e alchimia.
Cari Amici,
in previsione della ricorrenza di San Giovanni Battista –
24 Giugno - , quando ufficialmente avviene il Solstizio d’ Estate, ho deciso di
parlarvi di un argomento molto delicato, ma che ogni erborista dovrebbe
approfondire.
Raccogliere erbe non si limita semplicemente alla vista immediata della pianta e alla sua
raccolta – spesso sprovveduta -, ma significa anche uno studio preliminare
della pianta, della sua morfologia, delle sue qualità balsamiche e quindi del
periodo ottimale di raccolta, delle ore migliori per raccoglierle e…della
posizione dei pianeti e dell’influenza di questi a seconda della pianta che
andremo a raccogliere.
La sapienza etrusca, greca, orientale, medievale e
rinascimentale, ci ha offerto un vasto sapere sull’ “alchimia” del mondo
erboristico, poiché effettivamente di questo si tratta. In questo articolo – e
giacché, per Tradizione, ma non solo, la raccolta di erbe si concentra nella
giornata del 24 Giugno – approfondiremo il perché, dal punto di vista
alchemico/erboristico, certe piante si raccolgono in particolari momenti
dell’anno, in determinate ore e in determinati giorni.
La Scuola Medica antica – da Ippocrate, fino ai medici
Rinascimentali – riconosce, nel corpo umano, la secrezione di quattro umori. Il
mancato equilibrio tra questi, genera la malattia. Sappiamo anche che,
astrologicamente parlando, cinque sono i pianeti che influiscono in larga
misura la condizione psicofisica dell’uomo e, in generale, tutti gli esseri
viventi della terra; i pianeti sono Venere, Mercurio, Marte, Giove, Saturno (pianeta a parte che merita un approfondimento in futuro).
L’elencazione che ho scelto non è casuale, poiché ciascun pianeta rappresenta
le cinque fasi della vita di ciascun uomo – nascita, adolescenza, gioventù,
maturità e vecchiaia -, ma rappresentano tanto altro.
In linea generale, come afferma Ildegarda di Bingen, le
erbe andrebbero raccolte – tagliate, sradicate - in luna crescente, quando
queste sono piene, poiché, così facendo, le preparazioni erboristiche
manterranno tutte le proprietà balsamiche della pianta.
Quando andremo a raccogliere delle erbe, assicuriamoci
che l’ambiente circostante sia ottimale alla pianta, in modo che questa sia in
armonia ed equilibrio con i quattro elementi. Dobbiamo accertarci, durante la
raccolta, che la pianta si trovi in una posizione tale da godere degli influssi
del sole e della luna, che non sia colpita dal troppo vento, che il terreno sia
sufficientemente idratato, che le parti da raccogliere siano integre e piene.
Le radici andrebbero raccolte in autunno, senza che ci
siano brine sul terreno e rispettando orari ottimali, come il primo mattino o
appena prima del tramonto, in giornate dal tempo bello e stabile.
Il fusto, i fiori, i frutti e le foglie andrebbero
raccolti allo sviluppo completo della
fioritura, in orari del mattino, sempre prima di mezzogiorno, con il sole
chiaro e nitido.
Volendo seguire il principio dei quattro elementi in
relazione alla pianta, diremo che le radici sono associate all’ elemento terra,
le foglie all’ elemento acqua, i fiori all’ elemento aria e i semi all’ elemento
fuoco; per corrispondenza diremo anche che le radici sono associate a Saturno - il quale è un pianeta a sé stante, del quale parleremo in separata sede -, il
fusto/gambo a Marte, le foglie alla Luna, i fiori a Venere, i frutti a Giove e
i semi a Mercurio.
Come sappiamo, anche le piante hanno un’energia vitale,
strettamente collegata ai pianeti che ho citato sopra; in base all’ influenza di
questi sulla pianta – dove di conseguenza sono divise in categorie, in base al
pianeta che le governa – cambieranno quindi le loro proprietà. Vi siete mai
chiesti infatti perché una pianta ha alcune proprietà rispetto ad altre? Gli
antichi lo spiegano in base ai pianeti.
Le piante con proprietà diuretiche, antisettiche sono, ad
esempio, governate da Venere – agiscono sugli organi sessuali -; quelle con
proprietà stimolanti, toniche, afrodisiache, sono governate da Marte –
cistifellea e bile -; le piante con proprietà antiossidanti, nervine,
rilassanti e contro le emicranie sono governate da Mercurio – bronchi, addome,
polmoni -; quelle con proprietà calmanti, soporifere, lenitive sono governate dalla
Luna; con proprietà sudorifiche, ricostituenti, digestive e stimolanti – cuore
e circolazione – sono governate dal Sole; le piante con proprietà astringenti,
coagulanti, antinfiammatorie, febbrifughe sono governate da Saturno e le piante
con proprietà balsamiche, antispasmodiche ed emollienti sono governate da
Giove. Ovviamente, in base alle proprietà, le piante andrebbero raccolte nei
giorni della settimana governati dai pianeti che li caratterizzano.
![]() |
| Iperico - cacciadiavoli o erba di San Giovanni - si raccoglie per la festa del Santo, il 24 Giugno, in corrispondenza con il Solstizio d' Estate. |
Tra le piante solari ricordiamo – e qui veniamo al
Solstizio – il “cacciadiavoli”, ovvero l’Iperico. Essendo una pianta solare,
dovrebbe essere raccolta in pieno giorno, e, precisamente, proprio per il
giorno di San Giovanni Battista. La pianta va raccolta in pieno giorno affinché
i fiori siano schiusi, asciutti e affinché abbiano tutta l’energia tipica del
pianeta che lo governa. L’ Iperico è una pianta molto utilizzata in campo
erboristico, conoscerete tutti infatti il famoso oleolito.
Nel prossimo articolo vi parlerò di come preparare l’olio
rosso d’ Iperico ;)
State connessi.
Spero che questa piccola infarinatura in tema alchemico
vi sia piaciuta; se così fosse approfondiremo l’argomento!
mercoledì 8 giugno 2016
Pelle mista: Consigli e Rimedi Naturali
Ciao a
tuttiiii!
Finalmente ho trovato del tempo libero per scrivere un nuovo articolo nel mio adorato blog! Ero un po’ indecisa sulla tematica da trattare oggi, avrei voluto postare una ricetta tutta da provare, o qualcosa di mirabolante, ma alla fine sono arrivata alla conclusione che sarebbe stato opportuno iniziare le schede sulla pelle!
Finalmente ho trovato del tempo libero per scrivere un nuovo articolo nel mio adorato blog! Ero un po’ indecisa sulla tematica da trattare oggi, avrei voluto postare una ricetta tutta da provare, o qualcosa di mirabolante, ma alla fine sono arrivata alla conclusione che sarebbe stato opportuno iniziare le schede sulla pelle!
In pagina
Facebook vi avevo già accennato in modo approssimativo le diverse tipologie di
pelle, come riconoscerle, e diverse piccole abitudini da cambiare nel nostro stile di vita. Oggi
voglio aprire le schede parlando della pelle mista.
CHE COS’E’ LA PELLE MISTA? PERCHE’ SI CHIAMA COSI’? COME RICONOSCERLA?
sabato 28 maggio 2016
Tisane infusi e decotti: il rimedio giusto al momento giusto.
Uno dei dilemmi esistenziali per chi fa uso - o vorrebbe farne - d'infusi, decotti o tisane è: Quando devo prenderli? A stomaco vuoto o stomaco pieno? Di mattina o di sera?
Ecco quindi che ho preparato uno schema per voi, in base alle proprietà delle erbe contenute nella tisana.
Ecco quindi che ho preparato uno schema per voi, in base alle proprietà delle erbe contenute nella tisana.
giovedì 26 maggio 2016
Come fare il Sapone 100% Naturale in casa: il tutorial
Eccoci qui per il primo articolo del blog, riguardo una tematica che mi sta molto a cuore: l'arte di fare il sapone.
Ricordo che sin da piccola ammiravo mia nonna mentre lo preparava, e ricordo ancora alla perfezione l'odore che emanava.
Crescendo, e sperimentando cosa voglia dire spalmarsi addosso tutti quei prodotti da supermercato nocivi per la nostra pelle, ho deciso di dare una svolta radicale alla mia vita, autoproducendomi tutti i prodotti per la cura del corpo. Una bella fatica, devo ammettere, ma è un percorso che ho iniziato con gioia 4 anni fa, e che spero si perfezioni.
Scusate la digressione; veniamo al dunque. Come si fa il sapone?
mercoledì 25 maggio 2016
Presentazioni GiuliaFrestatuttattaccato
Ebbene, miei cari, questo momento sarebbe giunto prima o po; eccolo nato, finalmente, il tanto atteso Blog! Prima di fare la carrellata di ricette dei miei intrugli naturali, credo sia doveroso parlare un po' di Giulia Fresta - che sarei io -.
Abito felicemente ai piedi dell'Etna, in quel posto magnifico che è Zafferana Etnea. Sono una laureanda di archeologia, ma, sin da piccola, grazie alla presenza costante dei miei nonni - i quali vivevano in campagna - ho avuto la smodata passione per i rimedi naturali.
Ricordo ancora come se fosse ieri il profumo di Nepetella in cucina di nonna...
Da lì, rubando alle nonne ricette segrete e coadiuvandole con prodotti all'avanguardia, unendo estro e creatività, sono arrivata a creare cose veramente carine, simpatiche e utili. Ma non solo; parleremo anche di antiche tradizioni, storia, erboristeria...
Che altro aggiungere? Ci sarà da divertirsi e da sperimentare!
Abito felicemente ai piedi dell'Etna, in quel posto magnifico che è Zafferana Etnea. Sono una laureanda di archeologia, ma, sin da piccola, grazie alla presenza costante dei miei nonni - i quali vivevano in campagna - ho avuto la smodata passione per i rimedi naturali.
Ricordo ancora come se fosse ieri il profumo di Nepetella in cucina di nonna...
Da lì, rubando alle nonne ricette segrete e coadiuvandole con prodotti all'avanguardia, unendo estro e creatività, sono arrivata a creare cose veramente carine, simpatiche e utili. Ma non solo; parleremo anche di antiche tradizioni, storia, erboristeria...
Che altro aggiungere? Ci sarà da divertirsi e da sperimentare!
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