Amici!
Torno a parlarvi delle piante che guariscono...oggi è la volta della Cipolla.
Ho deciso di citare Plinio il Vecchio per parlarvi delle proprietà di questa pianta, poichè le virtù terapeutiche di questa sono molto più antiche di quel che possiamo immaginare, e Plinio è molto esaustivo.
"Delle cipolle non esistono specie selvatiche. Quelle coltivate curano l'offuscamento della vista con il loro stesso odore e con la lacrimazione che provocano, ma ancor di più se si aspergono gli occhi con il succo. Si dice che abbiano effetto ipnotico e, che, se vengono masticate con il pane, guariscono le ulcerazioni della bocca, i morsi dei cani, e che questo effetto lo abbiano sia fresche, applicate con aceto, sia secche, applicate con miele...e vino; si tengono per tre giorni e poi si tolgono. Usate con questo procedimento guariscono anche le escoriazioni. Molti hanno impiegato la cipolla cotta nella cenere e unita a farina d,orzo per applicazioni anche nei casi di epifora (Abbondante lacrimazione o fuoriuscita di liquidi umorali) e di ulcere nelle parti genitali. Si è usato il succo di cipolla spalmandolo sulle cicatrici degli occhi, sulle albugini, sugli argemi (Macchia chiara sull'ucchio), ed anche per curare i morsi dei serpenti e le ferite in generale, mescolando con miele; come pure è usato il succo di cipolla, misto a latte di donna, nei casi di mal d'orecchi... e infuso in gocce, misto a grasso d'oca o a miele, come rimedio a ronzii e disturbi dell'udito. Nei casi di mutismo improvviso si è somministrata una pozione di succo di cipolla diluito con acqua. Lo si è infuso anche negli sciacqui per il mal di denti, e per curare piaghe provocate da qualunque animale, in particolar modo dagli scorpioni. Si facevano frizioni con cipolla battuta nei casi di alopecia e di psora. Cipolle cotte venivano date da mangiare a chi soffrisse di dissenteria e di lombaggine; anche gli strati più esterni, ridotti in cenere e mescolati ad aceto si usavano in impacco contro i morsi dei serpenti; e le cipolle vere e proprie, con aceto, contro quelli di scolopendra.
[...] Il succo delle cipolle unito a quello del finocchio combatte con sorprendente efficacia le cataratte allo stadio iniziale, così come agisce contro l'angina se preso con succo di ruta e miele; inoltre ha effetto stimolante su chi è affetto da letargia. [...]"
Questo afferma Plinio il Vecchio nella sua celebre opera Naturalis Historia.







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