Cari lettori,
nell’articolo precedente abbiamo parlato delle piante in
relazione ai pianeti, delle diverse proprietà di queste, del tempo di raccolta
e perché ciascuna pianta ha delle caratteristiche proprie.
Oggi, 24 Giugno, è San Giovanni Battista, e, come vuole la Tradizione,
proprio oggi si prepara l’olio rosso, ovvero l’oleolito d’ Iperico.
L’ Iperico è una pianta solare, quindi con proprietà
antinfiammatorie, contro scottature, cicatrizzante, tonificante.
I fiori per fare l’oleolito andrebbero raccolti in pieno giorno,
sia perché è ottimale con le esigenze della pianta – essendo, appunto, solare
-, sia perché i fiori saranno così asciutti, qualità necessaria per ottenere un
buon oleolito.
Esistono diverse scuole di pensiero circa la preparazione
degli oleoliti, io personalmente mi affido alla scuola alchemica millenaria,
secondo la quale gli oleoliti di piante solari – come iperico e calendula, ad
esempio -, andrebbero fatti con i fiori freschi e andrebbero esposti, durante
il periodo di macerazione, al sole. Rigorosamente.
Dati questi presupposti, vi lascio la ricetta.
Procuratevi dei fiori freschi d’ Iperico, appena raccolti;
metteteli dentro un barattolo – non importa se con chiusura ermetica, perché io
metto sopra una garza -. Aggiungete dell’olio extravergine d’oliva delle vostre
parti, se potete, fino a coprire interamente i fiori. Siate generosi con le
quantità d’olio, poiché il risultato sarà migliore. Sbattete lievemente il
barattolo per eliminare i vuoti d’aria e aggiungete olio, se necessario.
Lasciate qualche centimetro libero prima dell’orlo. A questo punto, molti vi
direbbero di chiudere con il tappo, ma io non sono d’accordo. Ricordiamoci che
i fiori freschi contengono acqua, la quale, chiudendo il tappo, creerà la
condensa all’interno del barattolo, provocando l’alterazione – e quindi
rovinando – dell’oleolito. Personalmente vi consiglio di adagiare sopra una
garza, stringendola con uno spago, affinché non cada; ogni qual volta dovremo
agitare il barattolo per mescolare il composto – ovvero almeno una volta al
giorno, al mattino – toglieremo la garza, chiuderemo il tappo, agiteremo il
barattolo, e metteremo di nuovo la garza. Non preoccupatevi se pensate che le
proprietà dell’oleolito “volino via” senza il tappo, poiché la temperatura che
raggiungerà non sarà mai tale da provocare questa reazione. Con la garza,
invece, permetterete all’acqua dei fiori di evaporare, ottenendo un oleolito
duraturo.
Trascorso un ciclo lunare dalla preparazione, filtrate per
ben due volte – a distanza di una notte uno dall’altro - l’oleolito, spremendo bene i fiori; a questo
punto mettetelo in una bottiglietta a vetro scuro. Si conserva anche anni, ma
io vi consiglio di confezionarlo ogni anno.
Bene, questa è la mia ricetta; vi ricordo di scegliere un
barattolo a bocca larga, grande, capiente, sterilizzato e di mettere la garza.
Fatemi sapere la riuscita! ;)








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